20 Giu 2019

IL TEMPO NON GUARISCE TUTTE LE FERITE: EMDR, un valido strumento per la rielaborazione dei traumi

Cos’è che spinge una donna bella e intelligente a scegliere sempre l’uomo sbagliato e, se lui si allontana, la porta a supplicarlo di rimanere perdendo anche l’ultimo briciolo di dignità rimasta?

Cosa spinge una ragazza preparata a trovare mille scuse per non presentarsi al lavoro dopo qualche mese dall’assunzione e a ripetere lo stesso loop in ogni posto di lavoro?

Spesso i comportamenti di oggi sono influenzati da ricordi non elaborati di episodi avvenuti anche in un passato molto remoto. Il ricordo, con tutte le sue connotazioni emotive, affettive e cognitive è stato immagazzinato all’interno di una rete neurale così come è stato vissuto là e allora.

In questo caso si continua a provare rabbia, rancore, dolore o altre emozioni riguardo a eventi accaduti anche molti anni prima: il tempo non guarisce affatto tutte le ferite.

LEMDR(Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una tecnica protocollata per il trattamento di diversi tipi di trauma che si basa sulla stimolazione bilaterale.
Questa metodologia, utile per il trattamento di disturbi causati da eventi stressanti o traumatici come il disturbo da stress post-traumatico, sfrutta i movimenti oculari alternati, o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra, per ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, permettendo così una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali.
Si parla di traumi con la T maiuscola per riferirsi a eventi di vita che hanno coinvolto la persona in modo violento come incidenti, lutti, disastri naturali (terremoti, inondazioni ecc.) e di traumi con la t minuscola per riferirsi a traumi relazionali, cioè la quotidiana e ripetuta esposizione a figure di attaccamento disfunzionali e a contesti familiari patologici, che provoca traumi emozionali.(Fernandez I.,2013).
La ricerca ha dimostrato che a seguito di un evento stressante c’è un’interruzione del normale modo di processare l’informazione da parte del cervello. Ciò include il fallimento nel creare una memoria coerente dell’esperienza, in quanto tutti gli aspetti di memoria, pensiero, sensazioni fisiche ed emotive dell’evento traumatico non riescono ad essere integrati tra loro e con altre esperienze. 
Questo provoca il ‘congelamento’ dell’informazione nella sua forma ansiogena originale, nello stesso modo in cui è stato vissuto; l’informazione congelata e racchiusa nelle reti neurali non può essere elaborata e quindi continua a essere disturbante per la persona.
I movimenti oculari saccadici e ritmici tipici della terapia EMDR, concomitanti con l’individuazione dell’immagine traumatica, delle convinzioni negative ad essa legate e del disagio emotivo, facilitano la rielaborazione dell’informazione, fino alla risoluzione dei condizionamenti emotivi. In questo modo l’esperienza è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo non negativo.

L’ EMDR è una tecnica non invasiva utilizzata dal terapeuta con ampia evidenza scientifica e con efficacia riconosciuta da numerose ricerche. Dott.ssa Patrizia Piazzalunga, psicoterapeuta, specializzata in EMDR

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